BioHystScienza per Amore

Tecnologia Hyst al Campus Bio-Medico di Roma – 19.4.2013

Tecnologia Hyst: Green Technology, Alimentazione e Cooperazione Internazionale

Venerdì 19 aprile 2013, presso l’Università Campus Bio-Medico, si è svolto il convegno “Tecnologia Hyst: Green Technology, Alimentazione e Cooperazione Internazionale”.

L’evento ha sancito l’inizio di un programma di collaborazione scientifica e tecnologica che parte dall’Italia per arrivare in Africa e negli altri Paesi in Via di Sviluppo.

All’incontro sono intervenuti numerosi rappresentanti diplomatici di Paesi africani: Soukeyna Ka Loko, Ministro Consigliere dell’Ambasciata del Benin; Beugre Joseph Roua, Consigliere Economico dell’Ambasciata della Costa d’Avorio; S.E. Abreha Aseffa, Ministro Plenipotenziario dell’Ambasciata dell’Etiopia; Malikopo Patricia Rakootje, Primo Segretario dell’Ambasciata del Lesotho; Mohammed S.L. Sheriff, Ministro Consigliere dell’Ambasciata della Liberia; Francesco Alicicco, Console Onorario del Ruanda; Christian Alain Joseph Assogba, Primo Consigliere dell’Ambasciata del Senegal; S.E. Mohammed Seghairoon Elsheikh, Ministro Plenipotenziario e Abla Malik Osman Malik, Consigliere dell’Ambasciata del Sudan. Hanno inoltre partecipato rappresentanti di comunità agricole somale.

Il Convegno ha avuto come relatori la prof.ssa Laura De Gara, Coordinatore CdS in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana e il prof. Diego Barba, Coordinatore CdS in Ingegneria Chimica per lo Sviluppo Sostenibile, entrambi dell’Università Campus Bio-Medico; la prof.ssa Giuliana Vinci della “Sapienza Università di Roma”, Dipartimento di Management; il prof. Pier Paolo Dell’Omo, della “Sapienza Università di Roma”, Dipartimento di Ingegneria Astronautica, Elettrica ed Energetica; la dott.ssa Francesca Luciani dell’Istituto Superiore di Sanità; Luca Urdich, Direttore commerciale della BioHyst e associato di Scienza per Amore.

Ha aperto i lavori la prof.ssa De Gara che ha sottolineato come l’Università Campus Bio-Medico ponga al centro dei propri interessi di ricerca i bisogni della persona e la qualità della vita. Ha inoltre messo in evidenza come le problematiche affrontate nei corsi di studio siano in linea con le soluzioni proposte dalla metodologia BioHyst, sia per le ricadute che per l’approccio multidisciplinare e integrato.

È seguito l’intervento del prof. Barba, il quale ha ricordato che alla base di un Modello Territoriale di Sviluppo Sostenibile deve essere rispettato il principio di compensazione economica, in virtù del quale il territorio stesso sia in grado di auto-sostenersi, coniugando così aspetti etici ed economici. La tecnologia Hyst risponde perfettamente a questo principio.

Successivamente il prof. Pier Paolo Dell’Omo ha introdotto la tecnologia Hyst, spiegandone i principi e i campi di applicazione. In particolare si è soffermato sulle possibilità offerte dal sistema Hyst nel settore dei biocarburanti di seconda generazione: “il processo Hyst migliora di un ordine di grandezza le prestazioni energetiche dei più avanzati sistemi di pretrattamento oggi disponibili”.
Il prof. Dell’Omo ha concluso il suo intervento evidenziando come l’utilizzo congiunto dei residui agricoli a fini alimentari ed energetici sia una delle caratteristiche fondamentali del sistema Hyst.

All’intervento è seguito quello della dott.ssa Francesca Luciani che ha illustrato le caratteristiche nutrizionali delle farine Hyst. “La malnutrizione è un problema grave quanto la fame vera e propria” ha affermato, ricordando che “Un migliore accesso alle vitamine e allo zinco salverebbe oltre 680.000 bambini l’anno”.
La dott.ssa Luciani ha precisato come tale prodotto non sia solo un alimento. Infatti, secondo il Ministero della Salute, l’elevata concentrazione di proteine, vitamine e minerali, rende la farina Hyst un integratore alimentare naturale. Al termine del suo intervento ha ribadito come le farine Hyst ricavate da sottoprodotti dei cereali possano alleviare i problemi connessi a deficit nutrizionali nei Paesi in Via di Sviluppo.

La prof.ssa Giuliana Vinci ha proseguito con gli interventi inserendo la Hyst in una più ampia prospettiva di sviluppo sostenibile. Ha evidenziato, infatti, come questa Tecnologia possa essere la strada per limitare l’impatto ambientale sia tramite l’uso degli scarti dell’industria molitoria, che riducendo i consumi di energia senza utilizzare acqua e senza produrre CO2.

A chiusura dell’incontro, Luca Urdich ha illustrato il progetto umanitario Bits of Future: Food for all, che consiste nel mettere a disposizione gratuitamente gli impianti Hyst nei PVS per la trasformazione degli scarti agricoli locali. “La sostenibilità si realizza ponendo al centro una visione più ampia dell’essere umano, integrato in un contesto ambientale di cui è coscientemente sia parte funzionale che sintesi evolutiva”.

A conferma della validità di Bits of Future la Banca Mondiale e la Banca Africana di Sviluppo hanno espresso interesse verso il progetto e la tecnologia Hyst. In particolare, la Banca Africana di Sviluppo ha invitato una delegazione di Scienza per Amore e BioHyst a presentare il progetto e la tecnologia nel corso di un meeting appositamente organizzato. L’incontro, dal titolo Hyst Technology to boost African Economy (Agriculture, Industry and Commerce), si terrà a Tunisi nella sede principale della banca il 26 aprile p.v., e sarà l’occasione per aprire un dialogo con i suoi più importanti dipartimenti.