BioHystScienza per Amore

PANORAMA: L’inchiesta blocca la tecnica antifame – 7.2.2014

PANORAMA: L’inchiesta blocca la tecnica antifame

PANORAMA on line: L’Italia ‘sfamerà’ il Mondo grazie alla tecnica ‘BioHyst’

Sono circa quattro anni che l’Associazione Scienza per Amore tenta di far emergere la verità sulla vicenda Hyst, unicamente al fine di difendere gli innocenti che nei Paesi poveri muoiono per denutrizione e malnutrizione. Ad esempio, si stima che ogni anno oltre 900.000 persone (fonte FAO, WB) muoiono per carenza di ferro. Ogni ritardo aggrava ulteriormente la situazione.
Ogni anno un solo impianto Hyst avrebbe potuto migliorare le condizioni di vita di circa 85.000 esseri umani: infatti utilizzando 1 kg di pula di riso – il cui costo è circa 15 centesimi di euro – può produrre circa 40 dosi di integratori alimentari di ferro e vitamine del gruppo B.
Quante persone avrebbero potuto usufruire dei prodotti dell’impianto Hyst posto sotto sequestro dal marzo 2011 a Chignolo Po (PV)?

Malgrado le conferme scientifiche un’incredibile catena di accuse, fondate sulle sole parole e prive di qualsiasi reale riscontro, continua a ostacolare l’avvio del Progetto Umanitario Bits of Future: Food for All.

Pur vertendo su una Tecnologia di portata internazionale, le indagini sono state affidate a un comando periferico dei Vigili Urbani di Roma (ex VIII Gruppo ora Polizia di Roma Capitale GSSU), noto alla cronaca per avere metodi poco ortodossi e di dubbia funzionalità. I vigili hanno fornito alla Procura una versione dei fatti non corrispondente alla realtà per sostenere le tesi accusatorie in modo arbitrario e sospetto. Tesi alimentate da denunce presentate in momenti “strategici”, tanto da farle apparire “orchestrate”.

Nonostante alcuni mesi fa sia stata notificata la chiusura delle indagini con contestuale sequestro dei siti internet dell’Associazione, in questi giorni sono stati oscurati sia quello dedicato al Progetto umanitario sia quelli di altre Associazioni culturali e ricreative che sostengono il Progetto stesso.
Si tratta di associazioni che si occupano di arte, scienza, teatro, collezionismo, moto d’epoca. Il sequestro dei loro siti internet non colpisce solo il progetto Bits of Future: Food for All, ma tutti coloro che frequentano le varie attività.
Cosa giustifica tale provvedimento restrittivo della libertà di espressione? Dipingere è un reato? È un delitto essere appassionati di moto d’epoca? Il teatro o lo sport sono attività fuori legge? La cultura è forse un crimine? Gli ostacoli posti nei confronti del lavoro dell’associazione Scienza per Amore appaiono delineare uno scenario persecutorio.