Dimostrazione tecnica – Tecnologia Hyst: soluzioni per l’agricoltura e l’energia, un ponte tra Sicilia e area mediterranea – 13 Febbraio 2015
Un ponte tra Sicilia e Area mediterranea: proposte dalla BioHyst soluzioni tecnologiche all’avanguardia per un utilizzo più efficiente delle risorse agricole.
Il 13 febbraio, presso il Centro di Ricerca della BioHyst in Svizzera, con una dimostrazione tecnico-scientifica su un impianto Hyst (Hypercritical Separation Technology), si è completato il dialogo aperto a Calatabiano (CT) con imprenditori del settore agricolo e delle bioenergie, enti scientifici e istituzioni siciliane.
Nella realtà economica siciliana, specchio di quella nazionale, l’agricoltura può divenire il cuore di una bioeconomia sostenibile ed etica, che fornisce alimenti e mangimi, energia e altri prodotti della chimica verde. In questo scenario la Hyst può proporsi come elemento fondamentale per la creazione di bioraffinerie integrate nel territorio, di cui costituisce il primo passo funzionale. Infatti, con la Hyst, si ottengono, a partire da una stessa biomassa, anche di scarso valore, prodotti di pregio idonei a settori diversi.
Ne hanno dato prova le analisi immediate eseguite sui prodotti della lavorazione Hyst di paglia e crusca processati durante la dimostrazione svizzera. In particolare, i test condotti sulla paglia hanno evidenziato un aumento superiore al 100% del tenore di proteine nelle frazioni più “nobili”, e una capacità produttiva in biometano doppia. La paglia pretrattata con la Hyst risulta, quindi, più performante del silomais, la coltura energetica di riferimento.
La possibilità di usare con alta efficienza i residui agricoli rende il biometano Hyst un biocarburante di seconda generazione e avanzato che, quindi, oltre a rientrare nel double counting, ha in Italia una quota di mercato garantita dalle disposizione del recente DM 10 ottobre 2014. Un dato tanto più importante in quanto l’attuale produzione di biocarburanti avanzati è ancora troppo limitata per pensare di poter far fronte agli obblighi di legge senza l’intervento sul mercato di nuove soluzioni tecnologiche.
Inoltre, il biometano Hyst è un biocarburante al cento per cento italiano, sia nella fase agricola che in quella produttiva industriale (mentre al momento il 95% delle materie prime destinate nel nostro Paese ai biocarburanti viene dall’estero). Quindi i vantaggi legati al suo utilizzo verrebbero totalmente riversati sul comparto agricolo nazionale.
L’Enea, che da tempo segue la tecnologia Hyst per le sue applicazioni in campo energetico, si è mostrata attenta anche ai suoi possibili usi nel settore alimentare. La Biohyst è stata infatti inclusa come partner tecnologico per la produzione di nuovi integratori da piante spontanee in un progetto presentato, nell’ambito di Horizon 2020 (EU Research and Innovation Programme), da ENEA (Dipartimento UTAGRI), CNR e università italiane ed europee.
Al termine della dimostrazione gli imprenditori presenti hanno richiesto ulteriori appuntamenti per valutare l’acquisizione di sistemi Hyst da utilizzare in consorzi creati ad hoc per lavorare le biomasse locali. È emerso, inoltre, l’interesse per la Hyst di alcuni stati europei ed extraeuropei con un grande potenziale agricolo ed energetico.
Il settore energetico farà da “carburante” anche all’impegno di BioHyst nel progetto di cooperazione Bits of Future: Food for All. A seguirne gli sviluppi, erano presenti rappresentanti diplomatici di Angola, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Nigeria che si sono impegnati a relazionare ai propri governi in merito all’incontro e alle possibili applicazioni in Africa per iniziare al più presto la fase operativa. Cresce l’interesse di questi Paesi anche in conseguenza di quello dimostrato dall’Unione Africana, che si impegnerà a divulgare il progetto presso gli Stati Membri affinché possano conoscerlo ed eventualmente aderirvi.
Al link http://press.technohyst.com/?page_id=4364 è disponibile materiale informativo dell’evento.