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Le crisi alimentari si susseguono: HYST nel pantano giudiziario – 28.7.2011

Le crisi alimentari si susseguono e la tecnologia HYST è alle prese con un pantano giudiziario

Il Ministro somalo dell’Agricoltura e dell’Allevamento, S.E. Yusuf Moalim Amin, incontra i responsabili del progetto Bits of Future: food for all

Oggi, 27 luglio 2011, i rappresentanti della società BioHyst e dell’Associazione Scienza per Amore hanno incontrato il Ministro dell’Agricoltura e dell’Allevamento della Somalia, S.E. Yusuf Moalim Amin.

La riunione è stata l’occasione per condividere una roadmap che consenta la rapida introduzione della tecnologia HYST, dell’Ing. Umberto Manola, all’interno del Paese. In virtù dell’attuale grave situazione, il Ministro somalo si è reso disponibile ad accelerare i necessari iter burocratici e a portare all’attenzione della Comunità Internazionale il progetto Bits of Future: food for all. Progetto che vuole promuovere la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile in Africa attraverso lo sfruttamento della tecnologia HYST.

Intanto la siccità che sta dilaniando il Corno d’Africa ha fatto esplodere l’ennesima crisi alimentare. Secondo la FAO, in Somalia mezzo milione di bambini non ha più del 40% di possibilità di sopravvivere. Anche il Pontefice ha lanciato un appello affinché cresca la mobilitazione internazionale per inviare tempestivamente soccorsi in Somalia.

Nel vertice internazionale straordinario svoltosi lo scorso 25 luglio a Roma, la comunità internazionale ha ammesso il fallimento “nella costruzione della sicurezza alimentare nei Paesi in Via di Sviluppo”.

Oggi scoppia l’allarme e tutti gridano all’emergenza, mentre l’Associazione Scienza per Amore e il suo fondatore, Danilo Speranza, sono impegnati da più di dieci anni per una soluzione che vada al di là delle emergenze.

Lo scorso 23 maggio 2011, durante l’evento “Filantropia: una corsa a ostacoli”, S.E. On. Cav. Haji Shukri Sheikh Ahmed (Presidente delle Commissione Affari Esteri per l’Europa del Parlamento del Governo di Transizione della Repubblica Somala) aveva ufficializzato la richiesta della Somalia di poter utilizzare la tecnologia HYST per il suo popolo, tramite una lettera d’intenti. Sua Eccellenza aveva dichiarato: “Conosco da molti anni il Prof. Danilo Speranza. (…) Più volte abbiamo parlato, poiché entrambi pensavamo all’impatto strettamente positivo che l’utilizzo della tecnologia HYST potrebbe avere sul rilancio della Somalia, soprattutto nel campo dell’agricoltura, nonché sul processo di pacificazione del Paese. (…) Pertanto, in rappresentanza del governo transitorio della Somalia, ho il piacere di annunciare che, a nome del mio governo, con delega del ministro dell’Agricoltura, abbiamo scritto una lettera di intenti con la quale avviamo ufficialmente la partenza del progetto Bits of Future: Food for all alla Somalia. In particolare, per tutte le azioni reali compiute da Danilo Speranza nel corso degli anni a sostegno del popolo somalo, con piacere, in rappresentanza del mio governo propongo il conferimento della cittadinanza onoraria a Danilo Speranza della Somalia. Durante questa mia visita in Italia mi sono recato presso il Ministero degli Esteri italiano. Tramite la Cooperazione internazionale, si è creata la volontà di fare un accordo di collaborazione con la Soc. BioHyst, l’Associazione Scienza per Amore e la Cooperativa Difesa della Somalia e il Governo Somalo per l’attuazione di un progetto di sviluppo della Somalia.”

Qualche mese prima S.E. Barzanji Abucar Ahmed Suldan – Ambasciatore At Large della Somalia per l’Europa e il Nord America – così si era espresso nei confronti del progetto Bits of future: “Questo progetto non è solo contro la fame ma anche contro la guerra, per la pacificazione del popolo somalo e dei popoli africani in guerra. (…) abbiamo bambini che fanno la guerra, bambini usati come esercito. Fonte di questa loro diversità è la fame. Questo progetto partecipa anche alla pacificazione”.

Anche il governo del Senegal ha inviato un anno fa una delegazione tecnica a visionare gli impianti HYST in Italia e ha condotto proprie valutazioni sui prodotti ottenuti. A seguito di ciò S.E. Papa Cheick Saadibou Fall, Ambasciatore del Senegal in Italia, ha consegnato all’Associazione Scienza per Amore la lettera di intenti sottoscritta dal Ministro dell’Agricoltura del suo Paese per una pronta attuazione del progetto Bits of Future: food for all in Senegal. “Questa tecnologia è rivoluzionaria” ha dichiarato l’Ambasciatore “vorrei ringraziare il suo inventore e chi ha lavorato per valorizzarla. (…) Questa tecnologia giunge al momento giusto per portare avanti la lotta alla fame laddove persone coraggiose e fiere lottano ogni giorno per nutrire i propri figli e per farli vivere con dignità”.

A fronte dell’interessamento ufficiale di due governi, di una valanga di risultati e qualificati pareri di tecnici di livello mondiale, la tecnologia HYST è bloccata nelle lentezze di un’inchiesta giudiziaria, nata, tra l’altro, da affermazioni di incompetenti che ne avrebbero messo in dubbio la funzionalità.

I Vigili di Roma, incaricati di questa indagine, hanno verificato l’attendibilità di accuse palesemente in contrasto con la realtà scientifica?

Francamente i motivi di un tale accanimento contro solide realtà scientifiche ci sfuggono. Forse, grazie alla tecnologia HYST, le farine che potrebbero nutrire chi muore di fame sono troppo ricche di proteine e vitamine? Forse rendere utilizzabile per gli animali ciò che non è commestibile e usarlo contemporaneamente per produrre energia è un evento al quale il mondo non è abituato?

Il 30 marzo 2011 gli impianti HYST sono stati posti sotto sequestro dalla magistratura per verificarne la funzionalità. Tutto ciò nonostante i formidabili risultati conseguiti dalla tecnologia HYST nello sfruttamento delle risorse a fini alimentari siano ormai di dominio pubblico, grazie agli studi effettuati negli anni dall’Istituto di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione dell’Università Cattolica di Piacenza e, recentemente, dalle analisi condotte dall’Istituto di Scienze Animali dell’Università di Milano.

La tecnologia HYST ha inoltre dato dimostrazione di poter sfruttare a fini energetici gli scarti non utilizzabili per l’alimentazione, indicando la strada da percorrere per sanare il conflitto tra necessità alimentari ed energetiche dell’umanità. Con una tonnellata di paglia e un impianto HYST si può produrre la stessa quantità di biometano (utilizzabile anche per fare il pieno alle automobili) che si produce oggi utilizzando 2,5 tonnellate di mais appositamente coltivato e quindi sottratto all’alimentazione dell’uomo e degli animali: risultati eccezionali che non sono sfuggiti all’attenzione dell’ENEA.

Le Università di Pisa e Roma (Tor Vergata) hanno incluso la tecnologia HYST in progetti di respiro comunitario. Responsabili tecnici della FAO hanno visto “un formidabile potenziale” per lo sfruttamento sostenibile delle risorse.

Ad oggi, solo uno degli impianti sequestrati avrebbe prodotto circa 1000 tonnellate di farina proteica per i bambini che stanno morendo di fame in Somalia, oltre a 4000 tonnellate di alimenti per gli animali.

Quanti dei 500.000 morti avrebbero avuto maggiori possibilità di sopravvivere? Quando si vorrà cominciare a fornire ai popoli africani gli strumenti per costruire il proprio futuro senza dipendere da aiuti esterni? Chi renderà conto al popolo e al governo somalo della impossibilità di dar seguito alla loro richiesta?

Di sicuro, quando la verità scientifica non potrà più essere contrastata e, a tutti i soci di Scienza per Amore sarà riconosciuta la dignità dei propri sforzi, daremo risposta anche a queste domande.

Certamente non si potranno riportare in vita coloro che stanno morendo in Africa.