BioHystScienza per Amore

Cosa usiamo

La tecnologia Hyst può trattare tutti i tipi di materie vegetali, compresi gli scarti di lavorazione agroindustriale.

Le prime sperimentazioni si sono concentrate sui cruscami e sulle paglie di cereali, sia per la buona disponibilità in molti Paesi africani che per il loro elevato contenuto di macro e micronutrienti essenziali. Dai cruscami, infatti, è possibile ottenere una farina alimentare ad alto contenuto di proteine, vitamine e minerali, di grande beneficio nei contesti di sottonutrizione e malnutrizione.

Residui della coltivazione dei cereali

 

Paglia e lolla di riso. La paglia di riso è uno dei più abbondanti scarti nel mondo, viene utilizzata come lettiera nelle stalle e come ingrediente di scarso valore per mangimi. Con il processo Hyst, se ne può ricavare sia un alimento molto nutriente per i ruminanti sia energia, in special modo biogas. Gli stessi prodotti possono essere ottenuti a partire dalla lolla, che al momento viene semplicemente bruciata.

Crusca di riso. La crusca generata dalla ‘sbiancatura’ del riso greggio è usata come base per l’estrazione dell’olio, tramite solventi, o come alimento per la zootecnia. Trattandola con il sistema Hyst se ne può ricavare una farina ricca di proteine ad alto valore biologico – particolarmente adatte ai bambini – e composti bioattivi (tocoferoli, gamma-orizanolo, polifenoli).

Sono inoltre in programma prove sui seguenti materiali e su altri che ci verranno sottoposti dagli interessati:

 

 

Residui della raccolta della frutta e dell’industria di trasformazione

Scarti dell’ananas. La raccolta e la trasformazione dell’ananas produce una grande quantità di scarti, che vanno generalmente perduti pur essendo una preziosa fonte di fibre dietetiche, ricche di antiossidanti. Gli scarti dell’ananas, inoltre, contengono bromelina, largamente utilizzata nell’industria alimentare, degli integratori e della cosmesi. Oltre a questi prodotti di pregio, dai residui di questo frutto si possono estrarre nutrienti per mangimi, mentre le parti più fibrose, e quindi meno digeribili, possono essere utilizzate per produrre energia, ad esempio biogas.
Scarti delle banane (banana dolce/banana platano). Le bucce, che costituiscono circa il 40% del peso totale della banana fresca, causano diversi problemi ambientali nelle regioni in cui la lavorazione industriale di questo frutto è più sviluppata. Con il trattamento Hyst le bucce – così come le foglie, che sono molto ricche di proteine – possono essere trasformate in mangimi facilmente conservabili e ricchi di micronutrienti. Le parti più legnose si possono utilizzare, invece, per la produzione di energia.
Anche i frutti ad elevato grado di maturazione, non più commercializzabili, rappresentano uno scarto abbondante. Da questi ultimi è possibile produrre una farina per l’alimentazione umana ricca di antiossidanti (composti fenolici e flavonoidi), vitamine del gruppo A e B e ferro.
Scarti del Mango. L’industria di trasformazione del mango africano (Irvingia Gabonensis) produce una grande quantità di scarti, soprattutto semi e bucce, che rappresentano il 30-50% dell’intero frutto. Questi scarti, ricchi di Vitamina A, Vit. E, Vit. C, Beta Carotene, possono essere trasformati in mangimi per gli animali e integratori di vitamine e fibre per i mercati alimentari.

Sottoprodotti del cotone

 

Steli del cotone e scarti di sgranatura. Gli steli del cotone sono uno scarto molto abbondante che, a causa della struttura fortemente lignificata, non hanno utilizzazioni pratiche e vengono spesso bruciati sul posto. Analogamente, anche gli scarti della sgranatura non hanno valore commerciale e, in più, l’ingente quantità prodotta nel processo di lavorazione crea diversi problemi di smaltimento. Il sistema Hyst consente di estrarre dalla struttura legnosa di questi residui i nutrienti necessari a confezionare prodotti idonei per l’alimentazione dei ruminanti. La parte restante è particolarmente idonea alla produzione di biogas (quindi energia elettrica) o pellet di combustibile solido.

Piante infestanti

 

Giacinto d’acqua. Il giacinto d’acqua è una pianta infestante originaria del Sud America, introdotta dall’uomo in Africa. A causa della sua elevata resistenza e della crescita veloce, il giacinto d’acqua sta causando numerosi problemi, tra cui la riduzione delle popolazioni ittiche e l’ostruzione dei corsi d’acqua e dei canali di irrigazione. Tuttavia, per via degli elevati contenuti proteici, se adeguatamente trasformata questa pianta può divenire un’importante risorsa da cui ottenere mangimi per i ruminanti e i pesci. Con il sistema Hyst si può inoltre incrementare la quantità di biogas ottenibile dal giacinto d’acqua, trasformando l’infestante in un’importante risorsa alimentare ed energetica.
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